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Piero della Francesca
La fama della terra d’Arezzo si lega in modo indissolubile al nome di Piero della Francesca, artista tra i più grandi del Rinascimento italiano. Nacque nel vivace centro di Sansepolcro (AR) intorno al 1412, figlio di un ricco mercante, e consacrò la sua esistenza alla ricerca appassionata e costante della bellezza ideale e della perfezione. Facendo suoi i canoni rinascimentali, sostenne che queste potessero essere raggiunte solo attraverso la matematica, al cui studio si dedicò con successo, componendo anche diversi trattati teorici che indagavano analiticamente la prospettiva. Misurandosi poi nella pittura, Piero, come siamo soliti chiamarlo qui ad Arezzo, partì dai suoi studi applicando rigorosamente le regole matematiche studiate al disegno. Ma i suoi dipinti non sono solo perfetti e razionali: sono infatti bellissimi, chiari, luminosi. Non a caso Piero è stato definito “pittore di luce”: la luce viene studiata, indagata, la luce crea e scolpisce le forme, la luce è l’elemento primario dei suoi colori, mai prima di allora così vivi e tersi nella pittura ad affresco.
A metà del secolo, Piero lascia ad Arezzo il suo capolavoro: La Leggenda della Vera Croce, unico ciclo di affreschi di sua mano conservatosi nella sua interezza. Dipinta alle pareti della Cappella Bacci all’interno della Basilica di San Francesco, narra con dovizia di particolari e ricchezza di simboli la storia del legno della Croce di Cristo e, oggi come allora, emoziona e stupisce l’osservatore.
Probabilmente di poco successiva agli affreschi di San Francesco è la Santa Maria Maddalena affrescata nella Cattedrale aretina: bella, geometrica, perfetta, con il luminoso volto dalle guance rosate e con le chiome bagnate sparse ordinatamente sulle spalle.
Numerose le opere realizzate da Piero nella nativa Sansepolcro: la più importante e famosa è senza dubbio la splendida Resurrezione, oggi all’interno del Museo Civico, celebrata dallo scrittore britannico Aldous Huxley come “la pittura più bella del mondo”.
Non lontano da Sansepolcro, il delizioso borgo di Monterchi custodisce gelosamente la dolcissima Madonna del Parto, rara e insolita rappresentazione della Vergine incinta che maternamente protegge e accarezza il ventre rigonfio.